Tradimenti: il gene con le corna

foto di Thierry Ehrmann
Inauguriamo con questo articolo, scritto a quattro mani con Christan Toscano, una nuova collaborazione con un collega blogger che da tempo, attraverso il suo sito (http://www.clubdemotivational.it), analizza e diffonde nella rete interessanti e stimolanti riflessioni attorno al tema del tradimento così intrinseco al nostro dibattere. 

"Sì, ti ho tradito, ma è colpa del gene!"

Questa potrebbe essere l'ultima suggestiva attenuante che il fedifrago può accampare quando il suo lui o la sua lei lo colga in misfatto. Se poi il dilui o la dilei traditi dovessero strabuzzare gli occhi e prepararsi a lanciare una serie di legittimi insulti a tanta irriverente insolenza, il traditore potrebbe mostrare la recentissima ricerca di un gruppo di scienziati dell’università di Queensland, in Australia. Questi, infatti, pare abbiano isolato un gene che potrebbe essere -appunto- alla base di ogni scatenamento di pulsione extraconiugale.

La studio, boutade a parte, sembra degno di nota Si tratta, infatti, di una ricerca piuttosto ampia: circa 7.300 soggetti esaminati fra 18 e 49 anni d'età, tutti impegnati in relazioni di lunga data. Di questo campione, il 9,8% dei maschi e il 6,4% delle femmine, aveva tradito almeno una volta il proprio partner nei 12 mesi precedenti. Così, i nostri ricercatori, confrontando il Dna dei fedeli con quello dei traditori, sembra siano riusciti ad individuare il gene colpevole che “guida” le persone verso altri letti, tra altre braccia.

Non è per altro la prima volta che la scienza si cimenta in tale mondante tentativo. Prima degli australiani ci avevano provato i ricercatori della Florida State University mettendo sotto il microscopio le arvicole: una sorta di topo delle praterie americane che, al momento dell'accoppiamento, pare subisca delle "monogamizzanti" variazioni genetiche che le renderebbe fedeli a vita. Un anno prima era stata la volta della State University di New York, con uno studio su 181 giovani dove emergeva una variante del gene DRD4 quale responsabile dei comportamenti più libertini. E, ancora prima, all'Università di Stoccolma, avevano detto la loro i ricercatori svedesi... Insomma, pare che la scienza abbia un certo accanito interesse a voler purificare il traditore da ogni responsabilità e senso di colpa -e chi ha lavorato tra le aule e i laboratori della ricerca accademica può ben immaginare il perché, vista la quantità di inciucci che proliferano sotto gli stimoli della gaia scienza.

Ciò detto, comunque lo si guardi, ci troviamo ancora una volta di fronte al tentativo di decriptare il mistero dell'amore riducendolo a qualche raziocinante formula, tanto comoda da poterla non solo spiegare ma anche piegare e portare in tasca per ogni rassicurante occasione.

Certo, la scusante genetica piace: l’innata inclinazione monda da ogni senso di colpa, deresponsabilizza, magari un giorno potrebbe pure essere usata in sede di giudizio per distribuire ragioni e torti in punta di diritto ma, al di là del ridicolo gnoseologico che (come spesso accade) pretende di ridurre l'irriducibile (le infinite variabili psicologiche, culturali, sociali, religiose che contribuiscono o meno al definirsi del tradimento -che fine fa questo gene ad esempio nelle popolazioni culturalmente poligame?), foss'anche che la scienza abbia ragione, siamo davvero sicuri di voler depennare anche questo imprescindibile elemento dalla complessa e misteriosa natura dell'amore?

Chi come noi si occupa da tempo delle relazioni di coppia, sa bene come proprio le continue e inesorabili definizioni, spiegazioni, delucidazioni sull'amore e dell'amore, i tentativi di tradurlo fuori dal suo carattere eminentemente letterario, siano tra i maggiori responsabili del suo attuale decadimento e della sua sempre più evidente fatica a reggere nel tempo.

Paradossalmente, potremo dire che più cerchiamo di capire i perché dell'amore, compresa in questo senso la fondamentale funzione del tradimento, più l'amore viene meno, come un regalo evirato dallo stupore dell'inaspettato e della sorpresa, compresa l'amara sopra di essere stati traditi.

Certo a nessuno piace l'idea di essere tradito e, forse, escluso qualche infedele seriale, a nessuno piace -a priori- l'idea di tradire. Eppure, al contempo, nessuno, con buona pace dei genetisti e di ogni cornuto gene, può davvero amare senza tradire, ma questo è un discorso che merita l'approfondimento di un prossimo articolo.



2 commenti:

  1. Si pensa ancira che la donna tradisca per amore e l'uomo per il sesso. Ancora questa idea che le donne abbiano solo un cuore e vivano d'amore non rispecchia più la realtà. Eppure continua quest'immagine del marito fedifrago e della moglie fedele quando invece ormai nella coppia sono entrambi traditori.forse le donne sanno nasconderlo meglio.

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    1. Mi pare un po' approssimativo stilare statistiche di questo tipo. La mia esperienza (non che necessità) clinica, vede apparire ogni tipologia di umanità; che poi vi sia ancora una sorta di tolleranza sociale per il maschio e ancora un certo tacciare la femmina, mi pare il retaggio millenario che ci riporta all'antica immagine della femmina tentatrice. Ma, al di là di questo, è un po' approssimativo indagare i sentimenti e le volontà che sottendono un fenomeno complesso come il tradimento, un altro tentativo di "decriptare il mistero dell'amore riducendolo a qualche raziocinante formula, tanto comoda da poterla non solo spiegare ma anche piegare e portare in tasca per ogni rassicurante occasione".

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