Pedagogia dell'amore di coppia

Prima della piccola parentesi della scorso post ("Unlove Tour di Desio"), c'eravamo soffermati sulla necessità di "Educarci ad amarci"; vediamo ora entro quale scenario questa educazione può essere intrapresa.

Inoltrandoci verso questo nuovo orizzonte, è bene anzitutto ribadire che i ri-medi che in questo spazio-blog presentiamo hanno un valore descrittivo e prescrittivo strettamente teorico e, affinché siamo mandati adeguatamente ad effetto, dovrebbero essere attentamente sagomati sul profilo di ogni coppia: persona per persona, amore per amore (se no io che ci starei a fare?). Insomma, come quelle scritte che compaiono in sovrimpressione in certi programmi televisivi: "non fatelo a casa da soli!".

Questa precauzione, lungi dal segnalare la pericolosità del fai-da-te, ne vuole ribadire invece la complessità, dettata anzitutto dalla fase di confusa transizione in cui siamo immersi dove l'amore, come abbiamo più volte ribadito, annaspa in mezzo a un guado: trascinato da una parte dalle correnti del passato che hanno nutrito e nutrono un'idea dell'amore che, dall'altra parte, le correnti del presente faticano a capire e contemplare. 

Una fase, insomma, in cui, diverse e molteplici questioni (vedi, tra i tanti, il post "Ti amo...da lontano"), sembrano aprire le danze della crisi non più dal classico: “Non ti amo più” ma, per quanto non sempre consapevolmente, dall'insolito e post-moderno: “Io non so più come amare”.

A partire da questa affermazione, che spesso emerge sulla scena della mediazione, si fa largo, a mio avviso, la necessità di una "pedagogia dell’amore di coppia" che si configura come percorso-dispositivo non solo per affrontare la "crisi d'amore" ma anche, e forse soprattutto: per anticiparla, prevenirla e, potenzialmente, per fare davvero di ogni amore una storia vissuta, fino in fondo ai suoi confini e oltre i suoi confini, con pienezza, rispetto, consapevolezza, ossia con quella partecipazione capace di generare un produttivo benessere evolutivo per ognuno degli attori che vi sono coinvolti -ivi compresi gli eventuali minori.

Obiettivo di questa pedagogia dell’amore di coppia non è, cioè, quello di muovere riflessioni o escogitare strategie affinché le coppie non si separino o stiano insieme il più a lungo possibile, bensì che ogni coppia e i suoi singoli componenti trovino il modo migliore per vivere la relazione amorosa quale continua occasione di crescita, generatrice di felicità potenziali.

Nell'ambito della mediazione questa pedagogia dell'amore di coppia, trova modi e tempi in quei percorsi che abbiamo battezzato: "Mediazione coniugale" (un procedimento già in uso, seppur in forma differente, negli Stati Uniti col nome di: "marital mediation") e di cui ci occuperemo nel prossimo post.

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