Stili affettivi: "Stick Love"

L'ultimo (finalmente!) profilo dei nostri stili affettivi discendenti dalle riflessioni di John Bowlby ci porta direttamente nel campo degli abusi e dei maltrattamenti che le figure di riferimento hanno inflitto, in diversi modi, al bambino, il quale, a fronte di queste violenze, maturerà una concezione delle relazioni d'amore assolutamente inadeguata e, a volte, persino patologica.

Tale concezione dell'amore, questo amore così malato, essendo l'unico modello sperimentato, diverrà poi, nel tempo, un riferimento interiorizzato: la mappa con cui muoversi nel territorio degli affetti cercando contatti e provando, come può e sa, a intrattenere rapporti.

Con queste premesse, lo si può facilmente dedurre, saranno tutt'altro che rapporti edificanti. Questi soggetti, infatti, si scoprono spesso incapaci di costruire relazioni con persone diverse dai violenti modelli genitoriali: conoscono quel modo di relazionarsi e quello cercano nell'Altro, dando origine a rapporti il più delle volte distruttivi.

Similmente, il loro stesso modo di amare, non sfugge ai temi della violenza, tant'è che spesso si rivelano anch'essi abusanti nei confronti del partner o dei figli.

Insomma, una vera tragedia che la dice lunga sull'importanza, nella vita degli umani, di quel gioco tremendamente serio che chiamiamo amore e che ha per noi, forse unici tra i viventi, una vitale funzione nutritiva al pari del bere e del mangiare.

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