La ricostruzione di un amore "diverso"


"La costruzione di un amore, spezza le vene delle mani, mescola il sangue col sudore se te ne rimane. La costruzione di un amore non ripaga del dolore, è come un altare di sabba in riva al mare..." (Ivano Fossati, 1978)... Figuriamoci la ricostruzione di un amore diverso... 

Eppure è questo, a mio avviso, il compito di ogni coppia che giunge alla fine dell'amore. Il compito di ogni relazione che, partita dall'amore, scopre che quel sentimento che spingeva indissolubilmente nelle braccia dell'Altro, ora si è affievolito, magari spento, ma non per questo deve essere rinnegato, abiurato, oltraggiato, ferito, a volte (ahinoi) addirittura ucciso.  

Certo, il percorso che spinge dalla consapevolezza dell'amore finito alla necessità di un nuovo amore, che proprio da quella fine può rinnovarsi, che proprio per quella fine può e deve rinnovarsi, diverso ma ugualmente vivo, non mortificante... certo, questo percorso, non è per nulla semplice. 

Compito utopico, senz'altro; che va contro tutti i luoghi comuni, i consigli degli amici e dei parenti, la subcultura dei rotocalchi e dei programmi televisivi, insomma: il mondo tutto, questo mondo tutto, che, quando un amore finisce, sembrerebbe restituire solo l'esperienza dello scontro, del "adesso ti faccio vedere io", della vendetta o, nel migliore dei casi, della rimozione.

Tuttavia, la mia esperienza, in tanti anni di supporto alle coppie in crisi, testimonia che la coppia di amanti che più amanti non sono, se adeguatamente accompagnata, correttamente armata di conoscenze e di pazienza, può vincere la sfida di rinnovare quell'amore perduto, accettando anzitutto di provare a sostare nel territorio dell'utopia. 

E poi, vada come vada, di nuovo insieme e separati, ma non sottratti, ma mai sottratti dal riconoscersi come parte di una medesima storia, di un medesimo cammino,, tanto più quanto più durante quel camino sono nati dei figli a testimoniarne il senso.

Affidandosi a questo tour operator del cuore, a questo esperto in viaggi impossibili, centinaia di coppie in questi anni hanno sperimentato che l'utopia è -invece- possibile e che è sempre salvifico lasciarsi trascinare su quell'isola che non c'è, dove gli amori alla fine dell'amore, possono trovare un approdo di rinnovato ben-essere, anzitutto riconoscendosi come entità di una storia comune che, per quanto a un bivio, li terrà uniti per sempre.



Ti è piaciuto l'articolo? Seguimi su Facebook...

0 commenti:

Posta un commento

Grazie, per il tuo commento.

 
amoreCiao Copyright © 2012 by Massimo Silvano Galli