Riporto qui con grande gioia l'augurale discorso amoroso tenuto in occasione del matrimonio di due grandi amici che ho avuto l'onore di far convolare a nozze...
Inutile rivangare perché fosse finita. Era finita e basta, come spesso finisce l'ammmmmore, quello con tante "emme" da riempire tutta la bocca: quello grasso e pieno e tondo, che finisce proprio perché da qualche parte è iniziato e è vissuto consumando piano piano tutte le sue "mmmm". Finisce perché, come tutte le cose viventi, non contempla il ...per sempre e si consuma, veleggiando verso il suo destino, che è proprio quello di finire, fosse solo perché, comunque la si metta, ahìnoi... ciò che vive... muore.
E forse è per questo che noi, noi viventi della specie umana, amiamo giocare con questa promessa: "Ti amerò... per sempre", "Staremo insieme... per sempre", "Amore, noi due saremo ...per sempre...". Un modo per esorcizzare, per lenire l'impossibile di questa affermazione, un modo per dare forza a questa nostra carne sostenuta da metafore più che da nervi e sangue.
E poi, pensateci, pare brutto: ...per adesso. No, l'amore non regge il ...per adesso. Ve lo immaginate: "Mi ami?". "Sì, tesoro, ...per adesso.". No, proprio non funziona! Spezza il sogno, lo interrompe ancora prima di poterlo alimentare. Seppure, ne son convinto, è in ogni ...per adesso che l'amore davvero si sostanzia: il gesto quotidiano, l'in-vestire (e non spogliare) giorno dopo giorno di emozioni, ma soprattutto di emo-azioni, la vita con l'Altro, la vita per l'Altro. Insomma, se il ...per sempre serve a darci la forza di crederci, è in ogni ...per adesso che quella forza si concreta, prende vita. Dovremmo allora dire: "Ti amerò ...per sempre, ...per adesso", oppure: "Adesso ti amerò ...per sempre" o, meglio, qualcosa di più intricato: "Ti amerò ...per sempre in ogni ...per adesso.". Mha, chissà...
Sta di fatto che loro, i protagonisti di questa nostra storia, erano arrivati ognuno al loro capolinea: i loro ultimi per sempre appartenevano da qualche tempo (giorni, mesi, anni, poco importa) al passato e, come spesso accade per adesso si erano conosciuti, così come vuole ogni storia d'amore, che spesso prevede l'archiviazione di ogni precedente per sempre affinché un nuovo per sempre possa avere la fortuna di salire alla cronaca del per adesso.
Eccoli, allora, qui: Lui e Lei... con i loro vecchi ...per sempre abbandonati e tutta la fatica e la paura di pensare ad un nuovo ...per sempre che significa incontrarsi, anzitutto, e piacersi e poi, piano piano, tanto avvicinarsi da con-fondersi, o almeno da provare a con-fondersi l'uno nell'altro.
E, infatti, almeno all'inizio, l'amore è una gran bella confusione, se così non fosse non ci sogneremmo nemmeno di dire ...per sempre. Perché quando amiamo in quel ...per sempre ci crediamo davvero, mica lo diciamo tanto per dire. Ci crediamo nonostante tutte le prove contrarie. Nonostante sappiamo sia poco più di una bella favola, abbiamo bisogno di credere che sia davvero ...per sempre affinché si possa tentare di farne un ...per sempre; ma dobbiamo essere tanto confusi per poterci davvero con fondere l'uno nell'altro e ancora una volta dire: "Per sempre".
Strano, no? Questo ...per sempre, per quanto tutti si sappia che non esiste, è tanto importante da essere indispensabile, tanto che senza di lui non può esistere un ...per adesso, ma dobbiamo essere un po' matti, un po' confusi per dirlo, ed è per questo che gli innamorati sono tutti un po' fuori di testa, se no non potrebbero mai dire ...per sempre e provarsi a calare nella favola del... vissero ...per sempre felici e contenti o, meglio: faticando e lottando provarono a vivere per essere felici e contenti.
Ora, Lui e Lei si sono da poco conosciuti, anche se, ad entrambi, pare di conoscersi -ridaje- da sempre e, infatti, sono già belli con-fusi e, un po' matti, un po' fuori di testa, tornano da una gita al mare: Lui alla guida, Lei al suo fianco, un po' stanchi, molto eccitati...
Per tutto il giorno hanno cercato di avvicinarsi ancora un poco l'uno all'altro per capire se davvero fosse tornato il momento di gridare quel ...per sempre, se davvero fosse possibile di nuovo lanciarsi in questo bellissimo girotondo credulone, perché vale la pena essere un po' cauti nell'usare questo ...per sempre o, forse, la vita ci rende tanto più cauti quanto più ne abbiamo usati di ...per sempre, come se ne avessimo un dato numero a disposizione e magari all'inizio li si usa un po' così, li si spreca anche un po'', ma poi si capisce che questi ...per sempre non sono mica infiniti e allora si diventa parsimoniosi, li si usa con attenzione.
È questa, ad esempio, la fortuna degli amori adulti, la fortuna di due che scoprono di amarsi dopo che hanno usato un po' di questi ...per sempre e hanno capito quanto siano fragili e, magari, anche quanti ne abbiano di fatto sprecati laddove, forse, bastava un ...per adesso. Ma così è l'amore, se non butti via un po' dei tuoi ...per sempre non puoi, o quantomeno è molto difficile, che tu possa usarli bene quando davvero ti servono dando corpo a quei ...per sempre in tutti i ...per adesso in cui si sostanzia la quotidiana vita dell'amore.
Lui e Lei, allora, tornano da una gita al mare, al fiume, in montagna, poco importa, con tutti i loro ...per sempre che se ne stanno lì con una gran voglia di saltare fuori, perché, diciamocelo, è questo che di fatto vogliamo: incontrare qualcuno con cui usare i nostri ...per sempre, sarà poi il tempo a dirci quanto e se li abbiamo sprecati, ma intanto usiamoli, che é così bello e magico far finta che davvero sia ...per sempre, che poi se lo dici tante volte e soprattutto se, mentre lo dici, fai in modo che ogni ...per sempre diventi un ...per adesso, raggrumandosi nella fatica delle cose quotidiane con i piedi ben piantati a terra ma senza dimenticare di nutrire la magia del desiderio che, sidereo, ci getta tra le stelle... allora, allora succede che quel ...per sempre si invera e la finzione diventa realtà.
E questo è il miracolo che sta per accadere tra Lui e Lei: la voglia, non scevra da paure, di dirsi quel ...per sempre e di fare la fatica che quel ...per sempre sia davvero ...per sempre.
Non sarà facile, lo sanno. Tante sono le insidie che si celano in ogni ...per sempre e, soprattutto, in ogni ...per adesso in cui il ...per sempre prende forma se, e solo se, l'amore è disposto ad esser vivo, ad esser vivo veramente e a perdere la faccia affinché, prima di ogni sterile felicità, sotto le sue maschere, appaia la fatica dei nostri veri volti.
In questa fatica, ogni ...per sempre e ogni ...per adesso trovano comune dimora: nei nostri volti spogliati d'ogni mascheramento in cui ogni giorno facciamo la sforzo di conoscerci e, soprattutto, di ri-conoscerci, di conoscerci nuovamente... ogni giorno.
Ma, ecco, ora l'automobile si ferma in un'area di servizio. Lui è stanco, ha sonno, gli si chiudono gli occhi.
"Devo riposare cinque minuti," dice.
Lei lo guarda: "Certo, siediti al mio posto. Guido io.".
Sarà quella sera di tarda primavera, mentre Lei aveva preso a guidare e Lui, per la prima volta, si abbandonava ad un sonno riparatore lasciandosi guidare, che ogni ...per sempre diverrà davvero ...per sempre e le lacrime scioglieranno ogni maschera per lasciare apparire i loro volti più veri.
Del perché di queste lacrime a noi lettori non è dato sapere, rimangano il mistero di questa bella storia d'amore. Solo si sappia che Lui e Lei fecero tutto quello che a noi umani è concesso: vivere davvero ...per sempre in ogni ...per adesso.
Leggerla mi da, quasi, la stessa emozione di quel giorno!
RispondiEliminaGrazie, per adesso!
Marina