Nei post precedenti ("Nelle mani dell'altro" e "Fecondati ogni volta che ami") abbiamo cominciato a riflettere attorno al mistero dell'Amore cogliendone alcune possibili strade con l'intento, mi pare, non di svelarlo ma, semmai, di infittirlo, poiché è mio parere che solo nella costruzione di continue metafore dell'amore è possibile comprenderne la complessità, osservandolo, cioè, come un tutto intricato dove ogni spiegazione non solo è vera e falsa al contempo, ma deve restare vera e falsa al contempo affinché ne sia preservata la bellezza.
A partire da questo post, sempre con la riduttiva semplificazione cui questo blog deve attenersi per non diventare impropriamente libresco, cercheremo di affrontare altre possibili metafore, circumnavigando le componenti che determinano la nascita dell'amore che, appunto, sono varie e complesse e, proprio per questa complessità, non si prestano ad una lettura meccanica, ma sistemica per cui ognuno dei possibili elementi si intreccia con gli altri e li influenza.
Ciò che ci fa scegliere l'Altro, che ci fa innamorare proprio di quel personaggio lì è, infatti, fortemente determinato da diverse, profonde e, spesso, inconsapevoli "suggestioni" che, potenzialmente, restringono le nostre possibilità di scelta a partire, anzitutto e ovviamente, dalle componenti sociali: i gruppi di appartenenza, le diverse istituzioni che regolano in ogni comunità le modalità di relazionarci all'Altro, i valori etici, le credenze religiose, i dettami morali condivisi, nonché il contesto storico con i suoi usi e costumi.
Ugualmente influenti sono anche le componenti familiari: le narrazioni e i miti che configurano la vision di ogni gruppo-famiglia e dei suoi attori; influenza che sarà, in misura maggiore o minore, cercata, per adesione o contrapposizione, nel s/oggetto da amare.
E, infine, ma non per ultimo, vi sono le componenti più strettamente personali: le remote vicende infantili che, come ci ha insegnato John Bowlby, hanno generato i cosiddetti "stili di attaccamento", stili che apprendiamo da bambini e che persistono nell'adulto configurando un specifico modo di chiedere e di donare amore.
Di questi stili, con le loro influenze sull'amore di coppia, rifletteremo nel prossimo post.
Ugualmente influenti sono anche le componenti familiari: le narrazioni e i miti che configurano la vision di ogni gruppo-famiglia e dei suoi attori; influenza che sarà, in misura maggiore o minore, cercata, per adesione o contrapposizione, nel s/oggetto da amare.
E, infine, ma non per ultimo, vi sono le componenti più strettamente personali: le remote vicende infantili che, come ci ha insegnato John Bowlby, hanno generato i cosiddetti "stili di attaccamento", stili che apprendiamo da bambini e che persistono nell'adulto configurando un specifico modo di chiedere e di donare amore.
Di questi stili, con le loro influenze sull'amore di coppia, rifletteremo nel prossimo post.
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