In uno dei primi episodi di
Fairly Legal, un interessante serial televisivo che ha come protagonista una mediatrice (Kate Reed), David Nicastro, giudice del tribunale in cui la mediatrice spesso opera, con quella bella capacità di sintesi che ha la lingua anglosassone e che il media televisivo, se è possibile, ancor più accentua, così definisce, a un gruppo di contendenti, il senso del mediare: "Kate Reed," dice (badate bene un giudice, non il portavoce del collettivo
Bakunin): "non è un avvocato. È una mediatrice, in pratica è un arbitro in una partita senza regole, le cui regole le fanno la parti stesse.".
Un arbitro in una partita senza regole in cui le regole le fanno la parti stesse.
Su "Il Sole 24 Ore", Diritto 24., prosegue l'Osservatorio sulla Mediazione Familiare insieme all'avvocato Teresa Laviola.
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